Comunicato sul referendum del 22 ottobre

Il presidente Maroni chiede ai Lombardi di dargli mandato a discutere con lo Stato l’assegnazione di maggiori deleghe a Regione Lombardia. E lo fa tramite un referendum dal costo esorbitante di circa 70 milioni di euro.

Contemporaneamente, invece, il Presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini ha attivato le procedure previste dalla Costituzione Italiana. Un voto in consiglio regionale (avvenuto il 3 Ottobre) e la firma di un atto con il Presidente del Consiglio (avvenuto il 17 Ottobre): meno di 15 giorni senza necessità di alcun costoso referendum e nel pieno rispetto della Costituzione.

Maroni, di fatto, sta dichiarando la propria incapacità in tema di autonomia, avendo fatto passare i 5 anni di legislatura regionale senza essere stato in grado di attuare queste procedure. Piuttosto indice un referendum utile solo per fare propaganda elettorale per le elezioni regionali della prossima primavera in cui si ricandiderà.

Ai Lombardi deve essere chiaro che, comunque vada il referendum, il tema dell’autonomia dovrà essere discusso nella prossima legislatura regionale: per intenderci la Lombardia non diventa Regione Autonoma, nemmeno con una schiacciante vittoria del SI.

Circolo PD Rovato